Come si sviluppa la Mindfulness

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Dato che la Mindfulness è consapevolezza del momento presente, allora tutti possiamo prestare attenzione a quello che accade, ma non sempre lo facciamo intenzionalmente e senza giudicare, senza valutare, solo osservando. Pertanto questa modalità di prestare attenzione è un’abilità che va allenata e sviluppata con la pratica, con l’esercizio.

Lo si può fare in 2 modi:

  1. formale, in maniera strutturata e statica con la meditazione, cioè fermarsi e stare seduti, in piedi o sdraiati e concentrare l’attenzione su un solo stimolo o allargare la consapevolezza a tutto quello che si presenta
  2. informale e dinamica, cioè portando la piena consapevolezza al momento presente durante lo svolgimento delle attività quotidiane, al lavoro, a casa o in qualsiasi altro luogo e situazione vi troviate.

Solitamente per chi è alle prime armi può essere utile la pratica guidata, per es. sotto forma di meditazione, tramite ascolti di registrazioni, partecipazione a gruppi condotti da un esperto o o durante un percorso psicologico ad opera dello psicoterapeuta. Ci sono alcune Istruzioni per la pratica della Mindfulness da osservare per praticare in maniera formale, strutturata, ma semplificando, si pratica da Seduti comodi ma vigili, o talvolta sdraiati o in piedi e possibilmente con gli occhi chiusi. Si seguono le istruzioni vocali del conduttore che, a seconda dei vari tipi e durate delle meditazioni, inviterà a prestare attenzione consapevole a vari stimoli, interni ed esterni, fisici e psicologici.

Si può praticare la Mindfulness anche in autonomia nella propria quotidianità, essendo consapevoli di se stessi, del proprio corpo e dei movimenti, di sensazioni, pensieri ed emozioni o prestando attenzione agli stimoli ambientali presenti intorno a sè.

Naturalmente, soprattutto all’inizio, capiterà che la mente non dia scampo e arrivino pensieri, emozioni, ricordi, preoccupazioni, programmi ecc… come per esempio le cose da fare dopo, controllare il telefono, la litigata del giorno prima, gli impegni di quello dopo.
Talvolta affiorano anche giudizi su di sé, negativi, che portano con sé emozioni altrettanto negative come tristezza, rabbia, ansia ecc.. e si ritorna nel solito turbinio che provoca ansia e stress…

Grazie alla pratica, guidata e autonoma, si può imparare pian piano a gestire questo marasma psico-fisico e ritagliarsi sempre di più momenti in cui la mente tace, si riposa, osserva e ascolta.
La pratica quotidiana aiuta ad aumentare la consapevolezza di sé e l’apertura verso quello che ci circonda.

Secondariamente, anche se non è lo scopo principale, si può sperimentare una diminuzione dei livelli di stress, ansia e altri disturbi, ma principalmente rappresenta più un’attitudine, un approccio alla vita e non solo uno strumento da mettere in campo quando ci sono situazioni problematiche o quando si prova dolore psicologico o fisico.

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